Lettera aperta al Papa Francesco
Santo Padre, carissimo Papa Francesco
mi rivolgo a Lei, sottoponendole un disagio che credo non sia solamente mio. Mi rivolgo a Lei anzitutto perché è il mio Pastore, la guida mia e dell'intero popolo di Dio. Mi rivolgo a Lei perché certamente ha la sensibilità e l'illuminazione dello Spirito Santo per affrontare la questione che appunto sto per descriverLe.
Immagino, certo, ci siano fatti e questioni ben più pressanti e importanti, ma ciononostante ho bisogno di informarla circa alcune cose che avvengono nelle nostre chiese.
In questa estate che ormai declina, sono stato testimone di un paio di episodi, lontani tra loro ma nella sintesi ed essenza simili.
Alla fine del mese di giugno con mia moglie ho avuto la fortuna di trascorrere alcuni giorni a Parigi. Città bellissima e ricchissima di iniziative come Lei ben saprà.
Nel giro era, ovviamente, compresa anche la visita alla Cattedrale di Notre-Dame. Non mi soffermo certo sulla bellezza e sulla grandiosità architettonica, ma su un aspetto molto particolare. Oltre al solito scattare di flash, di scolaresche che transitano tra le navate o di turisti chiacchieroni, dimentichi (o ignoranti) circa la sacralità del luogo, mi ha colpito un aspetto, a mio avviso, molto grave.
Oltre a banchi e banchetti di vendita di souvenir pseudo religiosi, ai piedi di alcune statue raffiguranti Santi, (devo essere sincero non ho fatto attenzione di chi si trattasse) come in tutte le chiese c'erano dei ceri che i fedeli avrebbero potuto accendere, ma Santo Padre, non erano a libera offerta, ce n'erano alcuni al prezzo di 2 euro, altri più grandi, più belli e decorati al prezzo di 5 euro.
Sono rimasto allibito Santo Padre, ma le grazie che si richiedono hanno un prezzo, e se si accendono i ceri da 5 euro le suppliche valgono di più e saranno meglio accolte dal Santo intercessore?
Mercimonio? Simonia?
Esagero? Ma dove stiamo andando? … Gesù entrò poi nel tempio e scacciò tutti quelli che vi trovò a comprare e a vendere; rovesciò i tavoli dei cambiavalute e le sedie dei venditori di colombe e disse loro: “la scrittura dice: La mia casa sarà chiamata casa di preghiera ma voi ne fate una spelonca di ladri”.
Il secondo fatto è avvenuto pochi giorni fa in un paesino del profondo meridione d'Italia. La festa del Santo Patrono. Come in tutti questi casi molto sentita da tutti i fedeli del luogo e non solo, so di persone che vengono anche da altre città per dimostrare gratitudine e devozione al Santo. Una bella celebrazione Eucaristica sentita e animata nella migliore maniera. Era palpabile il convilgimento spirituale dei fedeli accorsi.
Al termine, ovviamente, la processione per le vie del paese. Il sindaco in testa, con tanto di fascia tricolore, la banda musicale, molta gente al seguito (di più, molta di più che in chiesa) la statua del Santo portata a spalla da uomini del luogo. Fin qui siamo ahinoi nella normalità. Come si dice nel pieno della commistione di sacro e di profano. Ma Santo Padre, banconate da 10, 20, 50 euro addirittura dollari americani attaccati ai drappi della statua. Poi per le vie del paese distribuzione di frittelle, biscotti e bibite di ogni genere e santini a pagamento, chicchierando come ad una normale passeggiata dove si mostra il vestito più bello o comunque dove bisogna esserci in quanto si è più notati se non si è presenti.
Non è più commistione tra sacro e profano è puro paganesimo ai piedi di un Santo patrono!
Alcune considerazioni.
La prima è una domanda, ma i nostri Pastori dove sono? Il Vescovo della diocesi di Parigi oppure il Vescovo della diocesi di questo paesino nel sud d'Italia cosa pensano, che la fede sia apparenza e acquistabile con denaro come un qualunque oggetto?
Perché ci si interessa ancora della crescita numerica del popolo di Dio? E non della crescita Spirituale?
Perché ci si dimentica della Preghiera e si lascia spazio alle cose che piacciono al dio mammona?
Se non sbaglio, il popolo di Dio, i battezzati, sono (siamo) oltre 2 miliardi, il 30 % della popolazione mondiale. Se ognuno di quei 2 miliardi rispettasse quanto ci ha invitato a fare Gesù “Amatevi gli uni gli altri come Io ho amato voi”, il mondo sarebbe un'oasi di pace e di amore, staremmo già tutti nel Paradiso. Se ognuno di quei 2 miliardi Amasse anche soltanto il proprio prossimo anche gli altri 4 miliardi di persone sarebbero coinvolti nel progetto di Dio.
Ma se questo non avviene significa che qualcosa non funziona. Significa che quel comandamento Nuovo non lo conosciamo.
E allora a che serve ampliare, distribuire Sacramenti a pioggia, come si dice … “un battesimo non si rifiuta a nessuno”, se poi si perde il senso del Sacro, della Devozione, del Silenzio, dell'Ascolto, della Preghiera.
Una proposta, carissimo Papa Francesco, che può apparire una provocazione, ma non lo è. Proporrei al Vescovo di Parigi e ai vescovi di tutte le città d'arte, Roma in testa, e quindi anche anche a Lei, di desacralizzare alcune Basiliche e Cattedrali e riunire lì tutte le opere d'arte e farne musei del sacro, dove i turisti possano camminare e chiacchierare tranquillamente contemplando la mgnificienza di Dio per il tramite della creatività dell'uomo. Visite, ora si a pagamento, così da finanziare sia il mantenimento dell'arte, sia soprattutto quei luoghi di missione dove l'opera d'arte è fatta da uomini, donne e bambini semplicemente Opere di Dio che vivono, sopravvivono, muoiono <<addirittura ancora>> di fame o di guerre fratricide.
Proporrei anche ai Pastori di ogni paese dove la festa del Santo Patrono viene giustamente ricordata, che al termine della Celebrazione Eucaristica dicono “la Messa è finita andate in Pace” che sia veramente un invito al popolo di Dio di uscire da quella Chiesa con la consapevolezza che lì è l'inizio di un cammino che deve essere poi proseguito per le strade del proprio luogo e per le strade del mondo senza dover ostentare né comprare nulla ma solo rispondendo o cercando di rispondere all'unico comandamento che Gesù ci ha insegnato “Amtevi gli uni gli altri come Io ho amato voi”!
Mi perdoni, nel vero senso della parola, Santo Padre, se con queste mie parole ho creato scandalo, o se ho commesso peccato di superbia, ma ho bisogno, abiamo bisogno di una Chiesa che torni ad essere verticale, ovvero di un ritorno alla Spiritualità che con una orizzontalità inflattiva ha certamente smarrito.
Con devozione
Roma 26 agosto 2013